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Andrea Schiavo

Andrea Schiavo

Mal di schiena: COSA fare?

Tempo di lettura: 4 minuti

In QUESTO articolo ho parlato delle cause del mal di schiena.

Non l’hai ancora letto?

Se l’argomento ti interessa, ti suggerisco di darci un’occhiata: sono sicuro che troverai un punto di vista che difficilmente ti verrà riproposto.

Stavolta vorrei darti qualche consiglio, e qualche spunto di riflessione per provare a gestire meglio il tuo mal di schiena.

Il paziente è il maggior artefice del proprio benessere. Non è una frase fatta, campata per aria: non esiste trattamento, attivo o passivo, che per funzionare non implichi la comprensione del problema, la volontà di migliorarlo, l’impegno da parte del paziente.

I consigli per il tuo mal di schiena

1 – NON spaventarti

Nell’articolo precedente ti ho spiegato che quasi sempre il mal di schiena è innocuo. Proprio perché nel 90% dei casi non c’è patologia grave, è altamente probabile che la tua lombalgia non sia preoccupante. Anche se il dolore è molto, molto intenso.

2 – Di nuovo, NON spaventarti

Repetita iuvant. 

Se la tua risonanza magnetica evidenzia protrusioni e/o degenerazioni discali, osteofitosi, riduzione degli spazi intervertebrali, quasi sempre sono innocui.

Sarebbe come se ti avessero “svelato” che a 40 anni hai qualche capello bianco, è la scoperta dell’acqua calda. Con molta probabilità, le “alterazioni” che riscontri NON sono la causa del dolore.

3 – Ricordati che DOLORE NON SIGNIFICA DANNO

E’ un fattore di protezione, ci avverte di qualcosa che non va; ma non è quasi mai detto che ci sia qualche struttura danneggiata!

4 – Cerca di fare dell’esercizio fisico quotidiano

Prova a mantenere l’attività lavorativa e le tue abitudini sociali. Muoverti con il mal di schiena NON peggiorerà la situazione, anzi ridurrà i tempi di recupero.

5 – Fai degli esercizi di respirazione diaframmatica

Espandendo la parte bassa del torace e l’addome. Prossimamente prepareremo un video con la spiegazione pratica di questi esercizi!

6 – Usa delle tecniche di rilassamento o di meditazione

7 – Ricordati che la tua schiena non è affatto debole

Puoi sollevare pesi anche in presenza di dolore, con la giusta gradualità e i giusti accorgimenti. La presenza di dolore non indebolisce la struttura, la schiena non si spezzerà.

8 – In caso di ricaduta, non abbatterti

Può capitare che, dopo un lieve miglioramento, il dolore torni ad essere più intenso. NIENTE PAURA! Nessun processo di guarigione ha un andamento costante, qualche momentanea ricaduta è perfettamente normale. Ciò che conta è che, nell’insieme, stai migliorando.

Prova a pensare al primo giorno, quando sembrava impossibile perfino respirare: com’è che adesso riesci in qualche modo a camminare? Il miglioramento c’è ed è tangibile. Basta saperlo vedere.

9 – Approfittane per cambiare qualcosa!

Considera la possibilità di cogliere l’occasione della lombalgia per dare una svolta al tuo stile di vita! Ne gioverà non solo la schiena ma anche l’apparato cardiovascolare, la tua salute mentale, la tua vita in generale.

Rivolgiti a dei professionisti.

La maggior parte dei mal di schiena si risolve spontaneamente in un mese.

Volendo accelerare i tempi, e se sei interessato a trovare una soluzione definitiva, ti consiglio di rivolgerti sempre a  dei professionisti qualificati. 

Non affidarti a chi promette soluzioni miracolose! Curare il mal di schiena, e soprattutto prevenire le recidive, è un percorso. La maggior parte delle volte l’origine risiede in abitudini che è necessario migliorare… e sappiamo tutti che cambiare un’abitudine non è sempre immediato!

Ci sono svariati approcci alla lombalgia acuta e cronica; l’integrazione spesso è la soluzione vincente. Vediamone alcuni!

Osteopatia

 Uno degli assunti di base di questo approccio è che una struttura in grado di muoversi correttamente è in salute, perché è in grado di godere di corretti scambi di fluidi (sangue/linfa/liquor) e di informazioni (neurologiche e ormonali). Un tessuto in salute è in grado di gestire autonomamente i propri processi riparativi.

Le sedute osteopatiche sono molto utili nelle primissime fasi: mirano a ripristinare la libertà delle strutture che tendono a non muoversi perché in “protezione”. Maggiore mobilità significa migliore scambio gassoso (ossigeno/anidride carbonica), migliore drenaggio dei tessuti, migliore adattabilità.

Il paziente ne può giovare anche in forma di mantenimento del suo stato di salute generale nel lungo periodo.

La peculiarità dell’osteopatia è l’ascolto e il trattamento di qualunque struttura anatomica, non necessariamente vicina alla sede del dolore. L’osteopata tratta le disfunzioni somatiche nel sistema muscolo scheletrico, nei visceri, nel cranio.

Attraverso la profonda conoscenza dell’anatomia e delle relazioni tra strutture anche distanti tra loro, interpreta i “segnali” dei tessuti e cerca di ricostruire la catena degli eventi che generano dolore.

Aiuta quindi il corpo a trovare la via più conveniente per l’autoguarigione, tramite la liberazione manuale delle disfunzioni.

Fisioterapia

La fisioterapia mira a ripristinare l’autonomia del paziente dandogli gli strumenti attivi per gestire la sua disabilità, permanente o temporanea che sia. Istruisce il paziente su come risolvere le proprie situazioni di difficoltà, modificando di volta in volta le strategie in base ai progressi ottenuti.

Si avvale di diversi strumenti: terapia manuale, terapie fisiche (laser, ultrasuoni, tecar terapia), ma soprattutto esercizio terapeutico ed educazione al dolore.

Le ultime evidenze scientifiche dimostrano che l’approccio attivo ed educativo siano infatti la miglior strategia per un risultato soddisfacente nel medio-lungo termine.

Il fisioterapista guidan il paziente nell’esecuzione di gesti con particolare attenzione all’igiene del movimento e al graduale aumento dei carichi.

Aiuta a vivere delle esperienze motorie diverse da quelle che normalmente eseguiamo, a causa del dolore.

Il risultato sarà:

  • maggiore consapevolezza della propria reale forza ed efficacia (solitamente molto maggiori rispetto a quelle percepite)
  • migliore utilizzo e manutenzione del proprio corpo
  • minore affaticabilità
  • ridimensionamento della percezione del dolore
  • prevenzione di nuovi episodi

Psicoterapia Cognitivo - Comportamentale

E’ l’approccio elettivo per la gestione di ansia, stress, depressione, catastrofizzazione, che come abbiamo visto sono tra le cause non organiche della lombalgia: non a caso il dolore cronico può migliorare molto attraverso tecniche di meditazione o training autogeno. 

Anche in questo caso l’intento è quello di rendere il paziente più consapevole delle proprie potenzialità, e insegnargli delle strategie per la gestione autonoma del proprio problema.

Consulenze Dietistiche

In caso di sovrappeso e/o cattiva organizzazione della propria alimentazione, una consulenza dietistica è il miglior modo di “fare ordine nella dispensa” e aiutare il paziente a nutrirsi in maniera più sana. Non è raro migliorare dei dolori muscoloscheletrici modificando esclusivamente l’alimentazione!


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